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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Castelforte

Omicidio a Suio, il Riesame di Napoli dichiara la propria incompetenza per territorio

Intanto nei giorni scorsi a carico del carabiniere Giuseppe Molinaro è stato emesso dall'autorità giudiziaria di Cassino un nuovo ordine di arresto che esclude l'aggravante della premeditazione e dei futili motivi

Il tribunale del Riesame di Napoli si è dichiarato territorialmente incompetente sul ricorso presentato dalla difesa del carabiniere Giuseppe Molinaro, responsabile dell'omicidio di Giovanni Fidaleo e del tentato omicidio di Miriam Mignano. I fatti commessi in un albergo di Suio il 7 marzo scorso.

In un primo momento il militare, dopo la fuga da Castelforte verso la provincia di Caserta e poi la confessione resa ai carabinieri di Capua, era stato arrestato su provvedimento della procura di Santa Maria Capua Vetere. Ma successivamente il tribunale aveva trasmesso gli atti alla procura di Cassino, competente per territorio. Così è venuta meno, di conseguenza, anche la competenza del tribunale del Riesame di Napoli a cui la difesa di Molinaro, rappresentata dall'avvocato Giampiero Guarriello, ha presentato ricorso, con udienza fissata nella giornata di oggi, impugnando il primo provvedimento di arresto.

Proprio nei giorni scorsi intanto dall'autorità giudiziaria di Cassino è partito dunque un altro ordine di arresto per il carabiniere. Nella nuova ordinanza, con le accuse di omicidio e tentato omicidio, il tribunale esclude le aggravanti della premeditazione, come già aveva fatto la procura di Santa Maria Capua Vetere, e anche quella dei futili motivi. La difesa annuncia che un nuovo ricorso sarà presentato nei prossimi giorni al tribunale del Riesame di Roma.

Intanto, nei giorni scorsi Miriam Mignano è stato ascoltata dagli investigatori e ha potuto fornire la sua versione dei fatti di quel tragico pomeriggio. Il contenuto dell'interrogatorio è stato secretato dalla procura, ma da quel poco che trapela, e che non è stato comunque confermato dagli inquirenti, la 31enne di Castelforte avrebbe dato alcune conferme alla ricostruzione del militare. Non solo in merito all'appuntamento chiarificatore che aveva con Molinaro ma anche probabilmente sul ruolo di Fidaleo che, alla vista del carabiniere, avrebbe impugnato una spranga, poi rinvenuta sul luogo del delitto e sequestrata dai militari. L'attività investigativa continua nel più stretto riserbo e punta a confrontare le dichiarazioni delle due vittime e cercare riscontri anche dall'analisi delle conversazioni telefoniche intercorse tra Molinaro e Miriam Mignano.

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